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VFX designer: chi è, cosa fa e come diventarlo

Gli effetti visivi, chiamati anche VFX, sono tutti quei processi attraverso cui una ripresa viene manipolata con l’aggiunta o la modifica di altri elementi, immagini o grafiche.

Negli ultimi anni gli effetti visivi hanno conosciuto un’evoluzione pazzesca, creando un’esperienza di visione ancor più immersiva e cambiando notevolmente il volto di prodotti televisivi, cinematografici o videoludici.

Che si tratti dell’universo della galassia lontana lontana di Star Wars o degli Avengers, i VFX sono sempre realizzati da artisti talentuosi che combinano le loro competenze tecniche e creative a quelle del regista e dell’intera produzione.

In questo articolo scopriremo più da vicino chi sono i visual effects designers, che cosa fanno e come è possibile approcciarsi a questo lavoro così affascinante e in costante evoluzione.

Chi è il visual effects designer?

Il visual effects designer è colui che si occupa in prima persona degli effetti visivi, ossia tutti quei dettagli (più o meno grandi) che devono essere aggiunti al girato in post-produzione.

Non a caso il lavoro del VFX designer viene effettuato in tandem con quello sul set, che dovrà essere sempre allestito pensando al tipo di effetti speciali che dovranno essere aggiunti in seguito.

Basti pensare alle sequenze girate con il green screen o a quelle realizzate con la motion capture. 

Un esempio su tutti è Andy Serkins, il Gollum de Il Signore degli Anelli, che è stato trasformato solo in post-produzione.

Quando nascono i visual effects?

Non pensare però che i VFX siano un’acquisizione recente, anzi al contrario.

Certo, l’arte degli effetti speciali è stata raffinata grazie ai nuovi strumenti digitali ma già agli albori del cinema c’erano dei pionieri che sfruttavano al massimo le potenzialità del mezzo.

Infatti il primo effetto speciale cinematografico risale addirittura al 1895, quando il regista Alfred Clark ricostruì la decapitazione di Maria di Scozia utilizzando un manichino.

Un altro famoso pioniere degli effetti speciali fu il “prestigiatore” del cinematografo Georges Méliès di cui ti mostriamo un corto con gli effetti speciali dell’epoca.

Visti oggi sembrano trucchi banali, eppure per anni il cinema, e il mezzo video in generale, si è avvalso di tecniche artigianali che anche oggi, in era digitale, è necessario conoscere.

Basti pensare alle innovazioni di un film come Chi ha incastrato Roger Rabbit, noto per aver portato la cosiddetta “tecnica mista” (live action animated film) a livelli di precisione mai visti fino ad allora. E parliamo di un film del 1988.

Ti mostriamo un video “prima e dopo” in cui vediamo l’attore protagonista Bob Hoskins recitare da solo sul set.

Perché i visual effects sono così importanti?

Capirai dunque che gli effetti visivi sono da sempre parte integrante dell’esperienza cinematografica, o del video in generale.

I VFX designer contribuiscono infatti a creare un immaginario fantastico, ma credibile a tal punto da farci immergere completamente nella storia: che si tratti dell’iper-realismo di un film Marvel o di un mondo caricaturale.

Che cosa fa un visual effects designer?

In concreto un VFX designer si occupa di creare effetti realistici per cinema, tv o videogiochi.

Questi effetti speciali possono essere realizzati secondo diverse tecniche che impiegano differentemente supporti fisici durante le riprese e/o appositi programmi per la post-produzione.

In cosa può specializzarsi un VFX designer?

Va da sé che un aspirante visual effects designer può scegliere di specializzarsi in una o più branche, che vedono un’applicazione diversa degli effetti ma che rientrano comunque nel settore di riferimento.

Quelle più importanti sono:

  • Effetti speciali, che a loro volta si suddividono in meccanici e ottici;
  • Motion capture;
  • Matte painting;
  • Animation;
  • 3D computer grafica;
  • Rigging;
  • Rotoscoping;
  • Match moving;
  • Compositing, che prevede l’utilizzo di green o blue screen.

Come abbiamo già accennato, al giorno d’oggi la maggior parte degli effetti visivi viene completata in post-produzione; ma questo non significa che parte degli effetti meccanici e/o ottici siano stati completamente abbandonati. 

Pensiamo per esempio al make-up, che può essere migliorato ulteriormente in fase di post-produzione.

In alcuni casi invece la figura del VFX designer ha completamente rimpiazzato tutto un lavoro di costruzione di modellini che avveniva direttamente sul set: basti pensare alla differenza tra gli effetti speciali dei primi film della saga di Star Wars e agli ultimi usciti.

Quali sono le responsabilità di un visual effects designer?

In era digitale il ruolo del visual effects designer sta diventando quindi sempre più preponderante.

Questa figura professionale non si occupa soltanto della creazione degli effetti dalla sua postazione al computer, ma è sua responsabilità coordinare tutto il lavoro che avviene sul set, con la realizzazione degli effetti reali, con quelli che saranno successivamente aggiunti in post-produzione.

Figura di collegamento con il resto della produzione, il VFX designer deve assicurarsi infatti che tutto sia aggiornato e che ci sia dialogo costante tra quello che avviene nei due campi di riferimento.

Capirai dunque che questo professionista deve contraddistinguersi non solo per doti tecniche e/o artistiche, ma anche per capacità logistica, organizzativa e di comunicazione poiché molto spesso si trova a essere il punto di riferimento di un team.

Se ti piace l’idea di intraprendere una carriera in questo settore preparati a lavorare sotto stress per lunghi periodi, anche fino a tarda notte se necessario.

Questo perché quando si fa riferimento a una produzione, grande o piccola che sia, è obbligatorio rispettare qualunque scadenza per non causare un ritardo a “effetto domino” su tutta la catena di produzione del video o del film.

Quali skill sono necessarie per diventare un VFX designer?

Il visual effects designer non lavora sul set ma, come abbiamo detto, tra i suoi compiti c’è anche quello di fungere da collegamento tra quello che accade durante la produzione e dietro le quinte per quello che riguarda l’ambito degli effetti visivi.

Per questo motivo ogni aspirante VFX designer dovrebbe avere un’ottima conoscenza di tutto quello che può accadere sul set.

Questo significa avere un bagaglio di nozioni professionali sul funzionamento dell’illuminazione del set, delle macchine da presa e dei microfoni: così da dare le giuste indicazioni affinché l’aggiunta degli effetti risulti coerente con il girato.

È molto importante ricordare che, in ogni caso, vale la regola di portare a casa un girato più vicino possibile all’idea iniziale e che sappia coniugarsi nel modo migliore a tutte le aggiunte (VFX, color grading e suono) che saranno effettuate in seguito.

Il VFX designer è uno dei maghi della post-produzione e il suo credo fondamentale deve essere quello di poter migliorare il girato, non di correggerne gli errori.

Motivo per cui è sempre necessario che il regista giri in formato RAW, senza andare a impostare, per esempio, contrasto e luminosità in fase di ripresa.

Oltre a ciò un novello VFX designer dovrebbe quindi possedere una serie di nozioni tecniche che fanno prettamente riferimento al suo ambito.

I software usati dal visual effects designer

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Come abbiamo detto un aspirante VFX designer deve combinare la giusta dose di creatività, capacità di comunicazione e problem solving con solide competenze tecniche relative alla produzione e al suo ambito di riferimento.

Trattandosi di un lavoro che viene svolto per la maggior parte del tempo davanti a un computer, quello del visual effects designer richiede la conoscenza di strumenti e software specifici.

Il digitale è infatti ormai alla portata di tutti e il lavoro del VFX designer non può prescindere dall’utilizzo di programmi adeguati, anche se sul set si può scegliere di adottare in parte anche effetti visivi “analogici”.

Eccone alcuni:

  • Adobe Creative Suite;
  • Blender;
  • Autodesk Maya.

Come si diventa VFX?

Nonostante l’ambito di applicazione, quello degli effetti visivi, abbia una storia lunghissima nel settore cinematografico, il lavoro del VFX designer è una posizione relativamente nuova.

Questo perché, come abbiamo accennato, quello che era possibile fare anni fa nell’ambito degli effetti visivi era legato più che altro a trucchi ottici e/o meccanici.

Oggi in alcuni casi è ancora così, ma l’utilizzo delle tecnologie digitali è sicuramente maggiore.

Basti pensare a un film come Avengers: Endgame vero e proprio trionfo degli effetti visivi moderni.

Dunque, per quanto figlio di un retaggio storico (come tutti i mestieri del cinema), quello del VFX designer è legato a doppio filo alle nuove tecnologie che oggi si evolvono a una velocità incredibile.

Questo significa che un aspirante VFX designer dovrebbe saper gestire quotidianamente un ammontare di lavoro complesso, motivo per cui spesso le compagnie richiedono ai candidati una laurea come prerequisito obbligatorio.

I campi più richiesti sono senza dubbio Animazione e Computer Grafica, ma è possibile cavarsela anche con un diploma in Belle Arti se supportato da corsi specifici o di approfondimento.

A prescindere dal titolo di studio il lavoro del VFX designer richiede infatti un aggiornamento costante, dunque la capacità da parte del professionista di mettere da parte tempo e denaro da investire nella propria formazione.

In questo modo sarà possibile mantenersi al passo coi tempi, in un settore che anno dopo anno conosce rivoluzioni tecnologiche sempre più significative.

Ma non è finita qui.

A oggi il lavoro del VFX designer non si applica solo al cinema, anche se sicuramente le grandi produzioni restano un importante bacino capace di dare lavoro a tanti professionisti.

Gli effetti visivi sono utilizzati anche nel game design, nell’animazione e nel videomaking.

Ecco perché nel momento in cui si sceglie di intraprendere questa strada è consigliabile scegliere il proprio ambito di riferimento, così da specializzarsi in modo più netto. 

Certo, una scelta non esclude l’altra, soprattutto se nel futuro si vuole continuare a studiare per diventare un professionista a tutto tondo: ma se pensi di voler lavorare solo al cinema o nell’ambito video ti sconsigliamo di seguire un corso di game art o game design.

Quanto guadagna un VFX designer?

Ormai in quasi tutte le produzioni contemporanee vi è un massiccio uso di effetti visivi: una tendenza che rende la figura del visual effects designer necessaria e di conseguenza molto richiesta.

Oltretutto, come abbiamo detto, il VFX designer non lavora solo in ambito cinematografico.

Questo professionista può occuparsi di pubblicità, di video aziendali, ma anche di videogames e altre specializzazioni.

Ecco perché, come spesso accade con le professioni legate al mondo dell’audiovisivo, resta difficile catalogare il VFX designer, anche per quello che riguarda i suoi guadagni.

Ti spieghiamo perché.

Sicuramente se vuoi diventare un esperto di VFX ti sarai domandato quanto può arrivare a guadagnare questa figura professionale: non preoccuparti, è una domanda giusta e lecita.

Il problema è che non esiste una risposta univoca a ciò.

Il guadagno di un professionista dei VFX segue infatti delle variabili legate al suo livello di anzianità (banalmente un Junior guadagnerà meno di un Senior), ma anche alla grandezza della compagnia in cui lavora e al budget del progetto stesso.

Per esempio i professionisti che si sono occupati degli effetti visivi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker avranno sicuramente guadagnato di più di un team che si è occupato di uno spot pubblicitario per una media impresa.

Questo perché una grande produzione, come immaginerai, ha alle spalle degli investimenti che una più piccola non riuscirebbe a permettersi.

Un altro fattore è legato anche al tipo di contratto: dipendente o libero professionista.

Tuttavia quello che deve accomunare queste figure è senza alcun dubbio la professionalità, che non è sempre è legata al tariffario: il mercato pullula di VFX designer Junior che tengono basso il proprio tariffario per essere più competitivi.

I 5 effetti visivi che hanno fatto la storia

Come per tutti i lavori anche quello del VFX designer richiede una solida dose di competenze, anche per tutto quello che riguarda l’evoluzione stessa degli effetti visivi.

Capire cosa c’è stato prima è fondamentale per comprendere il settore oggi e per avere una maggior consapevolezza critica e storica del lavoro.

Per quanto si tratti di una lista riduttiva, abbiamo selezionato 5 effetti visivi che hanno contribuito all’evoluzione del lavoro del visual effects designer, dal 1968 al 2019.

1) 2001: Odissea nello spazio

2) Star Wars

3) Matrix

4) Avatar

5) Avengers: Endgame