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Differenze tra Color correction e color grading nei video

Come abbiamo già accennato negli articoli precedenti, il lavoro del colorist è un passaggio fondamentale per rendere un video performante e coinvolgente; dopo aver effettuato operazioni più tecniche come quella della color correction è il turno della color grading che si occupa invece di modificare il look dell’immagine per poter meglio trasmettere tono visivo e impatto emozionale.

In breve, la color grading è quella pratica di modifica digitale del filmato in grado di creare coerenza e pathos in tutto il girato offrendo continuità tra scene, creare profondità ed influenzare lo spettatore con l’utilizzo di alcune specifiche cromie.

La color grading nasce nel campo cinematografico ma è ad oggi utilizzato anche nel settore fotografico, pensando a due capolavori del cinema come IT o Marie Antoinette sarete subito catapultati in una palette cromatica e sensazioni completamente differenti: nel primo caso la tensione viene generata anche dalla scelta di colori scuri come il blu e il viola, nel secondo caso le sfumature pastello funzionano alla perfezione per il mood desiderato cioè quello della femminilità e dell’empatia.

Color palette utilizzata in Marie Antoniette

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tonalià colore

Perché dovresti fare la color grading al tuo video?  

La color grading è una tecnica utile per riuscire ad ottenere un impatto emotivo sullo spettatore e può essere considerata una forma d’arte che permette di raccontare emozioni attraverso l’utilizzo dei colori.

Il regista è un artista ma anche il colorist lo è, avendo grande padronanza della palette dei colori e sapendoli utilizzare alla perfezione per ottenere l’effetto desiderato.

È bene ricordare che prima di tutto il cinema e i filmati non avevano una vera e propria tavolozza ma tutto era basato sul binomio “bianco e nero” che ancora oggi è simbolo di contrasti e potenza d’immagine.

Con l’avvento però della fotografia a colori tutto è cambiato, si è compresa l’importanza dell’uso del colore anche nei filmati e nell’era digitale tutto è ancora più intenso grazie alle potenti tecnologie a disposizione.

Il colore, quindi, racconta una storia influenzando emotivamente e psicologicamente chi la osserva; lo spettatore senza nemmeno accorgersene viene rapito dalle immagini immedesimandosi con i personaggi riuscendo ad avvertire tensione, paura, felicità e gioia attraverso la scelta dei giusti colori.

Una palette di colori scelta con cura è quindi in grado di evocare un mood e dare il giusto tono al filmato, ecco quindi un piccolo riassunto della psicologia dei colori:

·         Rosso – è il colore simbolo di rabbia, energia, guerra e violenza ma allo stesso tempo lo è anche di calore, amore e passione

·         Rosa – è il colore simbolo della femminilità per eccellenza, con le sue sfumature pastello rappresenta romanticismo, giocosità e delicatezza

·         Giallo – è un colore vivace simbolo di ottimismo, speranza ed estate ma allo stesso tempo funziona anche per rappresentare tradimento, gelosia, inganno e pericolo

·         Arancione – è un colore simbolo di entusiasmo ed energia ma anche umorismo

·         Verde – colore che rappresenta la natura e l’ambiente, viene utilizzato per simboleggiare consapevolezza, orgoglio, fortuna e rinnovamento ma a volte anche per rappresentare invidia e inesperienza

·         Blu – colore dell’acqua e del cielo, simbolo di pulizia, freddezza e a volte anche depressione

·         Viola – è simbolo di spiritualità e mistero viene utilizzato anche per il lutto e la saggezza

·         Nero – simbolo di potere, eleganza e ricchezza

·         Bianco – colore puro che simboleggia semplicità, pulizia, umiltà e gioventù o nascite

Profili colore della videocamera  

Al momento della registrazione del filmato la videocamera raccoglie dati per poi trasformarli in un formato digitale, nonostante la tecnologia super avanzata nessun dispositivo è in grado di farlo perfettamente ed è qui che entrano in gioco i profili colore della videocamera.

Il loro funzionamento è simile a quello del bilanciamento del bianco ma riescono ad agire anche su elementi quali la saturazione e il contrasto.

La maggior parte delle videocamere, oltre al caso in cui possa produrre file RAW, offrirà un profilo piatto o log, in questi casi la videocamera riduce al minimo il contrasto per ottenere quante più informazioni possibili permettendo poi di avere maggiore flessibilità in fase di editing e color grading.

In caso il vostro dispositivo non offra la possibilità di avere un profilo log, è opportuno utilizzarne uno neutro da impostare come personalizzato abbassando il più possibile il contrasto e puntando invece sulla nitidezza, in caso sia necessario potete anche ridurre leggermente la saturazione.

Una LUT ( look-up table ) è un insieme di indicazioni matematiche utilizzate per modificare i valori RGB che quindi intervengono su tonalità, saturazione e luminosità dei video. Esistono due tipi di LUT: quelle tecniche o di normalizzazione e quelle creative.

LUT tecniche o di normalizzazione

Al momento in cui il filmato esce dalla videocamera sarà piatto e con poco contrasto, data la scelta di registrazione del profilo colore salvato. Una Lut di normalizzazione o tecnica serve per convertire l’immagine log in un altro spazio colore aggiungendo contrasto e saturazione.

LUT creative

Un altro tipo di LUT è quella creativa che applica una serie di regolazione a diversi livelli di colore per ottenere un effetto specifico, si può paragonare un po’ alle pre-impostazioni che un fotografo potrebbe applicare su Photoshop o Lightroom.

Quali strumenti utilizzare per la color grading nei video?

Per aiutarci a correggere i filmati esistono diversi strumenti legati alla colorizzazione che possono essere applicati per ottenere l’effetto desiderato dove la registrazione non è riuscita.

Il processo non è semplice ma è questione di occhio ed esercizio, non fatevi quindi abbattere perché si tratta di un lavoro creativo ma anche di precisione.

Gli strumenti principali a cui affidarsi per il processo di colorizzazione digitale sono Da Vinci Resolve, Baselight e Adobe Premiere Pro, questi programmi professionali permettono di ottenere un editing perfetto avendo accesso ad ogni tipo di strumento necessario.

Da Vinci è un software gratuito con ottima ma richiede un computer con alte prestazioni mentre Adobe Premiere è un software premium a pagamento ma compatibile con applicazioni comuni come Photoshop e vanta funzioni avanzate di editing multicamera.

Baselight è invece un ottimo programma di editing adatto soprattutto per lavori professionali, ha ottimi flussi di lavoro senza rendering e ha anche una gamma di applicazioni a disposizione.

Utilizzando questi software è possibile iniziare il lavoro di colorizzazione di un video utilizzando alcuni strumenti e processi disponibili come il bilanciamento del bianco, i video scopes, le curve e il color match. 

1. Bilanciamento del bianco

Per chi ama il settore fotografico è sicuramente un concetto non nuovo, il bilanciamento del bianco serve ad equilibrare la temperatura colore dell’immagine.

Il primo passo da fare è proprio agire con il bilanciamento del bianco in modo da ottenere uno standard su cui lavorare. Il bilanciamento del bianco è tra gli step principali da fare all’inizio e che influenzano tutto il resto del grading

2. Video scopes

Video scopes in Da Vinci Resolve

Gli scopes servono a fornirci informazioni che inizialmente non avevamo visto come la waveform, l’histogram, il vectroscope e l’RGB Parade. Si tratta di uno strumento semplice ma allo stesso tempo potente e determinante in grado di correggere correttamente i colori nel filmato.

Ci permette di osservare tramite una curva su un grafico la quantità di luce e le informazioni sul colore in modo da poter avere un’idea precisa del bilanciamento.

3. Curve

Curve RGB

Utilissime per una correzione precisa del colore, vengono visualizzate proprio come una curva ed è possibile trascinare i diversi colori in modo da vedere le differenze di mezzitoni, luci ed ombre in modo precisissimo.

Effettuando qualsiasi modifica attraverso le curve si ha una panoramica generale in modo da non visualizzare solo il cambiamento isolato ma in una visione più ampia e completa.

4. Color match

Il color match permette di prendere un fotogramma di riferimento e utilizzare tutti i dati di editing di quella singola immagine applicandola su tutto il video.

Si tratta ovviamente di un calcolo automatico presente nel software che potrebbe causare imprecisioni, è quindi buona pratica effettuare il color matching manualmente.

Lo shot matching è la fase di editing in cui si fa in modo che ogni scena si abbini alle altre amalgamandosi, serve quindi a creare coerenza per quanto riguarda il contrasto colore ottenendo un filmato con una continuità visiva.

Per prima cosa si prende una clip di riferimento e poi si fa color match delle altre clip della stessa scena; a livello temporale si tratta di un passaggio intermedio tra la color correction che avviene prima e la color grading che avviene per ultima. 

5. Three way corrector

Strumento utile ma con molti pro e contro. il three way corrector permette di bilanciare ombre, mezzitoni e luci usando le ruote dei colori. Tutto avviene impostando valori numerici oppure utilizzando uno strumento di controllo per impostare il valore di riferimento.

6. Qualificatori di colore

I qualificatori di colore sono lo strumento per cambiare un particolare colore oppure una gamma di colori selezionati senza alterare però il resto dell’immagine. Si agisce quindi solo su determinati colori prescelti senza modificare di conseguenza gli altri presenti.

7. Color masks

Le maschere di colore presenti in diversi programmi editing come Adobe Photoshop sono utili perché permettono di isolare i colori attraverso la selezione di una forma.

Dopo averli isolati è quindi possibile editare agendo solamente su quelli selezionati, senza alterare il resto delle tonalità.

Come fare la color grading in 5 step 

Il processo di color grading varia da colorist a colorist poiché si tratta di un lavoro creativo ma ha alcuni punti in comune per tutti ed ecco quindi 5 step da seguire per effettuare la color grading al filmato.

Prima di iniziare ad apportare modifiche è importante avere in mente cosa si vuole ottenere e tenere traccia di tutte le modifiche in modo da agire su incoerenze, bilanciamento e coerenza.

Step 1: correzione tecnica e normalizzazione del filmato

Il primo passo da fare è agire correggendo problemi tecnici, risolvendo errori in fase di girato date da impostazioni errate della videocamera o dalla cattiva esposizione, portando cosí l’immagine ad uno stato naturale. Nonostante sembri molto complicato in realtà si tratta di supporti RAW che sono molto intuitivi per quanto riguarda la regolazione delle impostazioni.

Dopo aver regolato il contrasto si può agire sull’esposizione in modo da regolare le parti più luminose in modo che siano coerenti e realistiche per poi finire con la saturazione il bilanciamento del bianco che è uno degli errori più comuni commessi dalle fotocamere e dalle videocamere.

Step2: bilanciamento del video

Una volta che l’esposizione e il bilanciamento del bianco sono stati corretti si deve agire sul bilanciamento di luminosità e colore. L’obiettivo è quello di avere un frame di partenza neutrale e ben bilanciato su cui lavorare.

Una buona tecnica è quella di desaturare completamente l’immagine e utilizzare la waveform per effettuare singole regolazioni fino ad ottenere il risultato desiderato. Una volta corretta la luminosità si può lavorare sul colore agendo sui livelli dei canali RGB.

Step 3: stile, mood e LUT

A questo punto è il momento del cuore della color grading, si tratta del processo più creativo e artistico in cui si può giocare con lo stile e il mood per ottenere esattamente il risultato desiderato.

Sperimentando con i tools disponibili nel software utilizzato o attraverso l’utilizzo di LUT si possono creare stili e look da utilizzare sul filmato in modo da creare pathos, coerenza e un determinato tono emotivo da subito identificabile per lo spettatore.

Color palette Blade Runner 2049

Step 4: regolazione finale

Dopo aver creato il look o aver aggiunto la LUT prescelta è importante però fare un check per una regolazione finale; come ogni processo digitale infatti potrebbe necessitare dei ritocchi su singoli frame e questo è il momento di rivedere tutto nel dettaglio per correggere eventuali problemi e dare una totale coerenza tra tutte le clip.

Step 5: non dimenticare tonalità della pelle e vettori

Quando si ha a che fare con la tecnologia si possono avere una serie di benefit ma si può incorrere anche in alcuni errori dovuti alla calibrazione del monitor errata ma in questo caso vengono in aiuto programmi di editing e correzione video come Da Vinci Resolve, Adobe Premier Pro, e Final Cut Pro che offrono soluzioni concrete per ovviare a queste possibili situazioni.

Questi programmi sono in grado di fornire informazioni utili sulla classificazione dei colori agendo anche di correzione e color grading attraverso scopes quali: RGB Parade, Waveform, Histogram e vectorcope.

Scopes in DaVinci Resolve

Il vectorcope serve per identificare quali tonalità sono presenti e quanto sono sature, in modo particolare attraverso questo utile strumento si identifica una linea che passa tra punti giallo e rosso che viene chiamata la linea della pelle.

Qui é dove i toni della pelle risiedono e quindi sarà compito del colorist quello di avvicinarsi a quel punto per ottenere accuratezza di colore.

Quando si corregge il colore è importante assicurarsi che i colori siano bilanciati in modo coerente e realistico in modo che le diverse tonalità di pelle possano sovrapporsi a questa linea. 

Esempio palette di colori

color palette

La scelta dei colori è forse una delle parti più complicate per la realizzazione di un video professionale attraverso la color correction e la color grading, necessita infatti di un piano coerente ben chiaro dal momento della produzione.

Se per il suono si può agire totalmente in post produzione per il colore è fondamentale partire già da una buona illuminazione per poi far agire un colorist su un video già di buona qualità.

Scegliere una palette cromatica coerente aiuta a produrre video di qualità, a mantenere un leit motiv per tutto il filmato e soprattutto aiuta ad attivare i toni comunicativi in modo da coinvolgere chi guarda il video.

In questo post abbiamo imparato a distinguere la color correction dalla color grading ma abbiamo anche sottolineato quanto siano importanti entrambi i passaggi per ottenere un risultato professionale ed efficace.

Se la color correction agisce sulla parte tecnica permettendo al colorist di avere una base pulita e coerente su cui poi creare un mood, la color grading lavora sull’impatto emotivo e dal punto di vista più creativo,

Idee e esempi di color grading

La color grading è l’ultimo step della correzione video da parte di un colorist, per riuscire nell’intento è fondamentale avere in mente il messaggio da trasmettere e il mood poiché si lavora per attivare l’empatia e le emozioni.

Ad esempio, abbassando l’esposizione si possono ottenere look adatti a filmati legati alla fantascienza o al paranormale, per ottenere questo mood però non ci basterà ridurre la luminosità ma anche agire di saturazione su determinati colori come, in questo caso, sul blu.

L’intento, qui, ci aiuta a comprendere come agire di color grading per coinvolgere emotivamente lo spettatore.

In questo articolo abbiamo imparato ad analizzare tutti i passaggi della color grading, fase di editing fondamentale per ottenere un filmato con look cinematografico accattivante ed efficace.

Dopo aver effettuato un lavoro di color correction si agisce su aspetti cinematografici per ottenere un mood e un coinvolgimento più emotivo, questo passaggio artistico e creativo permette di ottenere il coinvolgimento che ci si aspetta.

Post Tube offre il servizio di color grading professionale, vi aiuteremo ad ottenere il risultato professionale che cercate e utilizzeremo tutta la nostra esperienza e i migliori programmi sul mercato per darvi il risultato desiderato. 

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