Home » Post Produzione » Psicologia dei Colori nel Cinema

La psicologia del colore nel cinema: schemi e palette nei film

La color grading ci ha fatto capire che nel lavoro del colorist c’è anche una componente psicologica, il cinema infatti utilizza i colori per descrivere emozioni e riuscire a coinvolgere lo spettatore alimentando alcune sensazioni.

La psicologia del colore è una branca studiata dagli specialisti per dimostrare quanto l’utilizzo delle diverse tonalità possa influire su un umore o un mood riuscendo ad enfatizzare il risultato ed è utilizzata moltissimo nell’editing dei video.

La psicologia del colore in modo particolare divide tutte le colorazioni in tre grandi macro-aree: i colori freddi che si utilizzano per creare un’atmosfera surreale, stimolare ricordi e creare una componente onirica, i colori caldi che esprimono passione ma anche rabbia e potere e i colori psichedelici utilizzati per descrivere ambientazioni notturne ma anche sensazioni come quelle delle allucinazioni e di stati confusionali.

Ti consigliamo: Differenze tra color grading e color correction

I colori, spesso abbinati tra loro, riescono a dare origine ad una serie infinita di significati, per questo non si tratta di una sola tonalità ma di una palette colori che viene utilizzata per ricreare un mood.

Vuoi rendere il tuo video unico con la color grading?

L’obiettivo della color grading è quello di enfatizzare la storia e il mood del tuo video. Scopri i servizi di color correction e color grading di Post Tube!

tonalià colore

Prima della palette dei colori (bianco e nero)

La storia della psicologia del colore è piuttosto recente nel cinema, in passato infatti i film venivano girati in bianco e nero. Le colorazioni technicolor a due e tre strisce sono arrivate successivamente, infatti inizialmente si basava tutto su un gioco di luce ed ombre e sui contrasti.

L’apporto del colore nell’arte cinematografica ha attirato l’attenzione e i primi periodi di esperimenti risalgono al 1928 quando si sono ottenute le prime immagini a colori. Ovviamente è stato proprio Hollywood a sperimentare per primo con filmati brevi mentre in Italia si deve attendere fino ai primi anni ’50 con il film “Totò a colori”.

Perché è importante la palette dei colori?

La palette colori è uno strumento valido per poter migliorare lo storytelling di un video, coinvolgendo lo spettatore a livello emozionale ed inconscio. Alcuni commettono l’errore di trascurare l’aspetto della palette cromatica ma in realtà si tratta di un aspetto fondamentale per dare un’esperienza di qualità all’utente.

Il colore infatti è in grado di contribuire nel suscitare diversi stati d’animo in chi guarda, riuscendo ad immedesimarsi meglio nel racconto.

Come può il colore raccontare una storia?

Un determinato colore, o ancor meglio una palette cromatica, è in grado di influenzarci emotivamente e psicologicamente riuscendo a farci immedesimare nella vicenda narrata dalle immagini. Il colore è quindi uno strumento utile per riuscire a raccontare una storia creando armonia o tensione a seconda delle necessità e riuscendo a coinvolgere l’utente finale.

Una storia a colori è in grado di generare reazioni psicologiche, di attirare l’attenzione su dettagli significativi, raccontare caratteri e personalità ed infine mostrare cambiamenti significanti all’interno della trama.

I primi step per scegliere la palette dei colori

È necessario scegliere con cura la propria palette di colori poiché da essa dipende l’esito del successo di un video professionale, non si scelgono però estraendoli a caso ma c’è bisogno di un po’ di studio della psicologia del colore ma anche del mood che si desidera ricreare.

La cosa migliore che si possa fare sia in fase di editing che in fase di realizzazione del video è creare una mood board, si tratta di un esercizio creativo che è possibile svolgere anche utilizzando programmi gratuiti come Canva o Pinterest in cui racchiudere alcune colorazioni da voler associare a determinate emozioni.

In caso abbiate già manualità invece potete prendere idee dalla tavolozza dei colori e portarle nel software dello storyboard per dargli vita e poterli analizzare al meglio.

Creare una storyboard non necessità di velleità artistiche, utilizzando un software è sufficiente infatti caricare schermate di altri video che trasmettono la stessa sensazione che si desidera comunicare. Una volta creata una mood board ci si dovrebbe chiedere cosa funziona e cosa invece andrebbe cambiato o modificato.

La psicologia dietro i colori nel film

Scegliendo con cura la palette cromatica si riuscirà ad evocare un mood e a dare tono al proprio filmato, in modo particolare bisogna concentrarsi su tre componenti principali di ciascun colore: tonalità, saturazione e luminosità.

La tonalità identifica il colore stesso, la saturazione la sua intensità e la luminosità  vuole identificare luci ed ombre. La psicologia dei colori ha dimostrato come su campioni di persone le reazioni sono simili alla vista di un determinato colore o di una palette cromatica.

Ad esempio, una forte presenza di colore rosso aumenta la pressione sanguigna mentre il colore blu ha un effetto calmante e rilassante.

Quando si parla di psicologia del colore non ci si limita al settore del color grading o della color correction ma si va a toccare il design di produzione e della sceneggiatura. Possiamo esemplificare i diversi colori con alcune caratteristiche principali:

Psicologia del colore Rosso: simboleggia la rabbia, la passione e il desiderio ma anche la guerra, la violenza e il potere.

Psicologia del colore Rosa: è il colore del romanticismo e della femminilità, rappresenta gioia e delicatezza.

Psicologia del colore Arancione – è un colore simbolo di entusiasmo ed energia ma anche umorismo

Psicologia del colore Giallo: è il colore usato per rappresentare gioia, felicità e speranza.

Psicologia del colore Verde: è il colore della natura per eccellenza, vuole raccontare quindi l’attenzione per l’ambiente, la salute ma anche la fortuna. In alcuni casi viene associato anche all’invidia e alla gelosia.

Psicologia del colore Blu: colore del cielo e del mare simbolo di tranquillità, armonia, pulizia e anche di freddo o depressione in alcuni casi

Psicologia del colore Viola: simbolo anche religioso, è un colore mistico perfetto per creare suspence e mistero

Psicologia del colore Bianco: simbolo di purezza, pace e innocenza

Psicologia del colore Nero: colore cupo che vuole invocare tristezza, rimorso, paura e infelicità

Quali sono le tipologie di combinazioni dei colori?  

Ottenere una combinazione di colori bilanciata e coerente è l’obiettivo finale, non serve infatti solamente selezionare colori casuali per i diversi mood e le diverse emozioni, è importante che leghino e possano funzionare uniti.

La combinazione di colori complementari è uno dei metodi migliori per ottenere una palette colori coerente ma c’è anche la combinazione di colori analoga e la combinazione di colori triadica che analizzeremo nel dettaglio più approfonditamente.

Sebbene i singoli colori possano avere un significato profondo, una tavolozza di colori risulta sicuramente più efficace a livello comunicativo. Con “tavolozza di colori” si intende quindi uno schema cromatico bilanciato che crea una ruota di colori armoniosi.

Esempi di combinazioni dei colori nel film

Scegliere una combinazione di colori per la palette cromatica è più complicato e impegnativo di quel che sembri, infatti non basterà scegliere tonalità random da una moodboard e utilizzarle ma è necessario lavorare profondamente sulla psicologia e sui risultati desiderati.

Analizzando alcuni film possiamo valutare diversi esempi; partiamo ad esempio dai colori discordanti che sono utilizzati spesso per attirare l’attenzione su una persona, un dettaglio o qualcosa di utile per il racconto.

Alla storia è passato il cappottino rosso indossato dalla bambina che compare nelle scene di Schindler’s List e calza alla perfezione l’esempio di colore discordante; il rosso infatti stacca completamente dal resto del film catalizzando l’attenzione dello spettatore.

Il processo associativo invece serve per rafforzare la personalità di un personaggio e rendere tutto subito più chiaro allo spettatore; è il caso della tuta gialla di Kill Bill o del look viola di Joker.

L’aspetto della transizione invece serve per evidenziare una determinata trasformazione, tra le più celebri possiamo ricordare quella del film d’animazione UP che all’inizio racconta tramite colori sgargianti la storia d’amore tra il protagonista e la sua amata e poi passa a colori cupi e quasi desaturati per raccontare la malattia e i momenti più tristi.

Schemi di colore monocromatici

Il primo tipo di schema a cui si può andare incontro è quello monocromatico, si parla di regime monocromatico o schemi di colore monocromatici quando si gioca su diverse tonalità utilizzando le numerose sfumature.

Ciascuna sfumatura si ottiene aggiungendo bianco o nero al colore di partenza, in questo modo si può giocare creando luci ed ombre all’interno di una palette monocromatica. Il capolavoro cinematografico che incarna questo stile è sicuramente Matrix, ogni scena utilizza infatti una tavolozza di colore verde che servono per creare una sensazione innaturale.

Schemi di colori complementari

Con colori complementari si intende colori diametralmente opposti pensando alla ruota dei colori; l’obiettivo di questa scelta è creare una contrapposizione di colori complementari per aumentare la separazione dei colori nella cornice.

Si pensi ad esempio ad Amelie dove i colori complementari sono il rosso e il verde a simboleggiare il dramma costante e il contrasto tra caldo e freddo.

Schemi di colori analoghi  

La scelta di schemi di colori analoghi comporta l’utilizzo di colori posizionati uno accanto all’altro nella ruota dei colori, garantiscono solitamente un effetto armonioso e rassicurante. Pensando alla ruota esempi di colori analoghi sono il rosso e il viola o il giallo e il verde.

Quando si sceglie questo tipo di schema si punta su un colore dominante, un secondo a supporto e un terzo che insieme ai neri e ai bianchi viene utilizzato per accentuare.

Nel film Traffic ad esempio possiamo scontrarci con diverse scene con colori analoghi: quella di Micheal Douglas gioca con il blu e il viola mentre la scena con protagonista Benicio Del Toro utilizza arancio intenso, arancio soft e giallo.  

Schemi di colori triadici

Si ottiene uno schema di colori triadici quando si crea una combinazione tra tre colori uniformemente distanti attorno alla ruota dei colori ma complementari se usati insieme. In poche parole, si sceglie un colore dominante mentre gli altri due vengono usati in modo complementare.

Sono poco comuni ma pensando a personaggi che hanno fatto la storia del cinema come Superman è lampante come rosso, blu e giallo lavorino insieme per identificare proprio il personaggio.

Esempi di colori discordanti nei film

Ci sono registi che amano rompere gli schemi utilizzando i colori discordanti nei propri film; si tratta di una tecnica utile per catalizzare l’attenzione dello spettatore focalizzandola su un personaggio, un oggetto o una determinata scena.

La bambina nel film Schindler’s List con il suo cappottino rosso è un chiaro esempio di colore discordante utilizzato in modo sapiente.

Un altro esempio lampante di questa tecnica la si può vedere in Sin City dove all’improvviso la tavolozza di colori viene interrotta da una discordanza di colori che viene utilizzata per concentrare l’attenzione su alcuni elementi.

Come utilizzare le combinazioni di colori in modo efficace

Creare simbolismo in un film richiede diverse tecniche e può essere fatto in molti modi, quello delle diverse combinazioni di colori risulta però uno dei più efficaci. Nonostante il pubblico non sia pienamente consapevole del simbolismo, inconsciamente il regista riesce ad ottenere esattamente l’effetto desiderato scegliendo una determinata palette.

Schemi di colore associativi

Gli schemi di colore associativi servono ad aiutare lo spettatore nel percorso di comprensione della storia e collegano lo spettacolo visivo alla narrazione emotiva rendendo riconoscibile un tema o un personaggio proprio attraverso i colori utilizzati.

Parlando ad esempio del capolavoro cinematografico Il cavaliere oscuro del 2008 questo concetto salta all’occhio: ciascun protagonista ha una sua palette cromatica di riferimento, da una parte Joker con i suoi viola e i colori freddi, dall’altra Batman con i suoi neri e grigi.

Regimi di colore transitori 

L’utilizzo della transizione serve per rompere tra una scena e l’altra segnando un conflitto e un’evoluzione importante della scena, serve quindi ad attirare l’attenzione anche dello spettatore più distratto.

Dopo aver citato precedentemente Up un altro caso eclatante di transizione cromatica la si può vedere nella serie Breaking Bad; il protagonista della serie vive infatti una doppia vita e ciascuna delle due corrisponde ad una determinata palette cromatica.

Conclusione 

Un colorist professionista deve essere un artista visivo che abbia grande padronanza delle palette di colori; i più grandi registi e cineasti stessi hanno un’esperienza come artisti visivi questo perché già in fase di regia il video deve avere una coerenza e un mood.

Ad occuparsi del passaggio finale è però il colorista che deve correggere e lavorare dove le cineprese non sono arrivate, riuscendo a regalare al filmato esattamente l’umore e il risultato desiderato.

Affidarsi ad un’agenzia di professionisti significa poter scegliere un trattamento professionale ottenendo il massimo; contattateci per avere un preventivo personalizzato in relazione alla color grading e color correction dei vostri filmati

Servizi di color correction e grading

Contattaci per sapere di più sui servizi di color correction e color grading di Post Tube!